Un tuffo nel verde tra natura e storia. L'Oasi del Bosco di San Silvestro è stata creata nel Comune di Caserta nel 1993, in continuità con la Reggia di Caserta e in corrispondenza della cascata. La Reale Tenuta di San silvestro faceva parte insieme al Sito Reale di San Leucio, al Parco Reale ed al Giardino Inglese delle Reali Delizie annesse alla Reggia di Caserta. Situata a nord del complesso monumentale, si estende sulle due colline contigue di Montemaiuolo e Montebriano. L'ex tenuta di caccia di Ferdinando IV di Borbone, un importantissimo bosco di Lecci, fu scelto in quanto particolarmente idoneo a creare una naturale scenografia alla cascata che, con le sue acque, anima le fontane del parco vanvitelliano.
La Tenuta di S. Silvestro, così come altri siti reali, fu destinata ad attività agricole e venetorie sull'esempio delel nuove mode di vita agreste diffuse nelle altre corti europee. In quest'area furono conservate ed incrementate le coltivazioni già esistenti come vigne, uliveti, frutteti, orti e giardini. Tra il 1797 e il 1801, a Parito, fu costruito, sotto la direzione di Collecini, già collaboratore del Vanvitelli, il Real Casino per dar ristoro al Re ed al suo seguito durante la caccia nei boschi vicini e per disporre di locali idonei alle diverse necessità dell'azienda agricola.
Non si tratta solo di un luogo naturale che sinceramente rinfranca lo spirito e il corpo di chi lo visita, ma anche di un osservatorio privilegiato per la ricerca scientifica. E' in quest'ottica che San Silvestro ospita laureandi che preparano le loro tesi, o ricercatori che trovano nel bosco un sito ideale per approfondire le conoscenze su particolari aspetti naturalistici.
Ambiente: Bosco Mediterraneo.
Flora e Fauna. Bosco con leccio, roverella, cerro, acero campestre e castagno.
Uccelli: allocco, civetta, barbagianni, picchio rosso maggiore, picchio muratore, rampichino, colombaccio, upupa, averla piccola, torcicollo.
Mammiferi: ghiro, moscardino, riccio, tasso, volpe, daino e capriolo (questi ultimi introdotti negli anni 70).
Le strutture dell'Oasi. Nell'Oasi di San Silvestro si trova il Centro di Recupero Animali Selvatici (C.R.A.S.) che si preoccupa di accogliere animali selvatici, feriti quasi sempre da armi da fuoco, provenienti oltre che dalla provincia di caserta anche dalle regioni limitrofe. Gli animali, dopo il primo soccorso, vengono sottoposti, se necessario, ad esame radiografico e ad intervento chirurgico.
Trascorso il periodo di degenza vengono riabilitati ed inanellati, se uccelli, prima di essere liberati nei loro habitat naturali. Quelli che, a causa dei gravi danni subiti, non sono più in grado di essere autosufficienti, restano ospiti a vita in alcune voliere del centro. La rivista Airone colloca il C.R.A.S. dell'Oasi di San Silvestro, tra i primi otto Centri più qualificati del nostro paese.
Il percorso Natura. Si tratta di un itinerario agevole, fruibile anche dai portatori di handicap, della durata di 2 ore che si snoda attraverso le varie aree didattiche:
• Il Giardino delle Felci - ricavato in una piccola cavità naturale e umida, racchiude esemplari di specie italiane.
• Il giardino delle Farfalle - è il più grande d'Europa realizzato in un ambiente naturale.
• Le Voliere del Centro Recupero Animali Selvatici - visibili lungo il percorso ospitano quegli uccelli che, per gravi danni subiti, non sono più in grado di essere autonomi.
• Le aree faunistiche del Daino, del Capriolo (in fase di realizzazione) e delle Testuggini - permettono di conoscere dal vivo questi animali, la loro biologia e di far riprodurre quelle specie più minacciate.
Il sentiero del miele. E' un itinerario di circa due ore che fa conoscere la vita delle Alpi, la loro organizzazione la funzione che svolgono nel mondo vegetale. Durante il percorso è prevista la visita alle arnie didattiche dalle pareti di vetro ed al laboratorio del miele.
Il sentiero del Grande Albero. E' un percorso della durata di circa due, è realizzato nel cuore del Bosco ed è privo di punti di riferimento. E' finalizzato all'osservazione della complessità e della diversità della natura nonché all'approfondimento e alla conoscenza degli elementi del Bosco attraverso i sensi e stimolando la fantasia. Alla fine del percorso c'è l'incontro con la Grande Quercia, il patriarca del Bosco.
Il Bosco di Notte, l'Itinerario storico ed il Percorso per i non vedenti. Sono in fase di studi e/o in allestimento. Una curiosità "notturna"…. Nel maggio 2000, e durante tutto il periodo estivo, L'Oasi di S. Silvestro ha lanciato una campagna a favore di un animale a dir poco perseguitato da sciocche credenze e timori grotteschi: i pipistrelli. I pipistrelli sono in realtà degli animali assolutamente innocui! anzi sono utili all'uomo poiché vanno ghiotti di insetti nocivi. L'Oasi ne ospita ben 10 specie diverse, su 30 presenti in Italia (nel mondo sono 970). Bene, i ricercatori dell'Oasi si sono messi a disposizione dei visitatori ogni sabato, per accompagnarli in passeggiate notturne alla scoperta di questi straordinari animali che si muovono e cacciano nel buio totale grazie ad un sofisticato sonar biologico.
Le visite. Giorni ed Orari di apertura: Per il pubblico: maggio-settembre, giovedì sabato e domenica
Turni per 10.00 - 11.00 - 16.00 ottobre-aprile: sabato e domenica
Turni ore 10.00 - 11.00 - 14.30
Per le scuole e gruppi organizzati: tutti i giorni mediante prenotazione.
I fondi provenienti dal pagamento delle quote d'ingresso e dalle donazioni sono utilizzati per far fronte alle spese di gestione dell'Oasi. Con il vostro ingresso, quindi, contribuite a salvare, migliorare e tutelare un tassello importante del patrimonio italiano.
• Come arrivarci. Dalla stazione ferroviaria con bus del C.P.T.C., in auto dal casello autostradale di Caserta Nord, dal viale Carlo III o da altri ingressi in città. Seguire la segnaletica "Oasi WWF", direzione San Leucio ed al quadrivio di Briano imboccate al strada per Castelmorrone. L'accesso all'Oasi è sul lato destro a 900 mt. dal quadrivio.
• Dove mangiare. Adiacente all'Oasi (15 metri dall'ingresso) al Ristorante Leucio, tel. 0823301241.
Potrai richiedere il menù dell'Oasi!
• Per Informazioni
Centro Ambientale WWF Oasi Bosco di San Silvestro, tel. 0832 361300 e 033 0796840
oppure sez. WWF di Caserta, tel. 0823 441367
WWF Italia, via Garigliano 57, 00198 Roma tel. 06 844971
La storia. La Reale Tenuta di S. Silvestro faceva parte, insieme al Sito di S. Leucio, al Parco Reale ed al Giardino all’Inglese delle Reali Delizie annesse alla Reggia di Caserta. Situata a nord del complesso monumentale, si estende sulle due colline contigue di Montemaiulo e Montebriano. L’area, di circa 76 ettari, venne scelta in quanto particolarmente idonea a creare una naturale scenografia alla cascata che anima, con le sue acque, le fontane del parco vanvitelliano. I territori che la compongono furono acquistati dopo il 1750 in momenti diversi e riuniti poi in un unico tenimento che venne delimitato con un muro perimetrale.
La tenuta di S. Silvestro, così come gli altri siti reali, fu destinata ad attività agricole e venatorie sull’esempio delle nuove mode di vita agreste diffuse nelle altri corti europee. In questa area furono conservate, e in alcuni casi incrementate, le coltivazioni già esistenti come vigne, uliveti, frutteti, orti e giardini. Tra il 1797 e il 1801, in località Parito venne costruito, sotto la direzione del Collecini, già collaboratore di Luigi Vanvitelli, il Real Casino per dar ristoro al Re ed al suo seguito durante la caccia nei boschi vicini e per disporre di locali idonei alle diverse necessità dell’azienda agricola.
Il 13 maggio 1922 la tenuta di S. Silvestro, che faceva parte dei beni immobili della Corona passò al Demanio dello Stato e fu consegnata al Ministero della Pubblica Istruzione. Nel dopoguerra, fino al 1970, il Real Casino ospitò una colonia antitracomatosa e nel 1983 l’intero Sito, gestito dall’Amministrazione provinciale, passa per competenza alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. per le province di Caserta e Benevento.
In quest’ultimo ventennio il Real Casino, che già in passato era stato sottoposto a varie trasformazioni e interventi di abbellimento, ha subito continui atti vandalici; sono state rubate statue, divelti e trafugati marmi del caminetto, asportati parati, distrutti servizi, ecc.
Non meno fortunato è stato il Bosco dove l’introduzione impropria di fauna selvatica, la pratica del bracconaggio e l’uso del suolo come discarica hanno prodotto danni molto gravi all’intero ecosistema.
Il 6 febbraio 1993 il WWF Italia, dopo un lungo periodo di collaborazione con la Soprintendenza per la salvaguardia del Sito, ha ottenuto dal Ministero per i Beni Culturali e dal Ministero delle Finanze la gestione del Bosco di S. Silvestro che è così diventato la prima Oasi del WWF della provincia di Caserta. Il 10 aprile 1994 l’Oasi è stata inaugurata ed il giorno successivo aperta al pubblico mediante visite guidate.
La flora. E’ un bosco sempreverde costituito in massima parte da Lecci (Quercusilex) cui si associano altre essenze arboree come il cerro, il carpino, l’orniello, il castagno, la roverella, l’acero, il ciliegio, l’ippocastano e diverse conifere (alcune di queste essenze introdotte). In alcuni tratti più caldi si dirada per fare posto ad alberi di ulivo ed altre piante della macchia mediterranea come il viburno, l’alaterno, il mirto, il corbezzolo, l’alloro, la fillirea, il lentisco, il pungitopo, ecc.
Buona parte degli arbusti insieme all’intero sottobosco sono andati distrutti a causa di una introduzione impropria di daini (Dama dama) che, in assenza di antagonisti naturali, sono diventati sempre più numerosi fino a superare la capacità biotica del bosco. Il biotopo, testimone superstite di quel manto verde che un tempo ricopriva gran parte del nostro territorio, rappresenta ora una rarità sul piano naturalistico, una vera e propria oasi tra le brulle colline casertane lacerate dalle cave e sottoposte a sistematici incendi dolosi.
La fauna. Nel Bosco di S. Silvestro è presente la tipica fauna del biotopo mediterraneo. Tra i mammiferi troviamo il ghiro, il tasso, la volpe, la donnola, la faina, il riccio; il moscardino, il daino e il capriolo; quest’ultimi due introdotti negli anni ‘70.
Gli uccelli, numerosi, presentano un’alternanza di comunità nelle diverse stagioni. In inverno sono presenti specie provenienti dal Nord Europa che ripartono in primavera mentre giungono, per la riproduzione, quelle che hanno trascorso l’inverno a sud del Sahara.
Tra le specie svernanti particolarmente frequenti: la ballerina bianca, la ballerina gialla, il fiorrancino, il luì piccolo, il lucherino, il torcicollo, il pettirosso. Torcicollo e pettirosso, anche se in numero ridotto, restano per riprodursi. Tra i nidificanti: la tortora, l’upupa, il colombaccio, l’averla piccola, il pigliamosche, lo zigolo nero, il codibugnolo. l’usignolo. il rigogolo ed il cuculo.
Residenti per l’intero anno: il picchio rosso maggiore, il picchio verde, il picchio muratore, la capinera. la cinciarella, la cinciallegra, il cardellino, il verdone, lo scricciolo, il fringuello, il merlo e la ghiandaia, quest’ultima scelta dal WWF come simbolo dell’Oasi. I rapaci diurni sono lo sparviero, il gheppio e la poiana, mentre il gufo, l’assiolo, l’allocco, la civetta ed il barbagianni compongono la squadriglia notturna che anima il Bosco di S. Silvestro.
L’entomofanna e l’erpetofanna sono in fase di studio e approfondimento ma, tra i rettili, sono già stati osservati il cervone, il biacco, il saettone, la biscia dal collare e la luscengola.
Le visite. Giorni ed orari di apertura:
Per il pubblico:
Maggio-Settembre:
Giovedì Sabato e Domenica
turni ore 10.00 - 11.00 - 16.30
Ottobre-Aprile:
Sabato e Domenica:
turni ore 10.00 - 11.00 - 14.30
• Per le scuole e gruppi organizzati: tutti i giorni mediante prenotazione.
I fondi provenienti dal pagamento delle quote d’ingresso e dalle donazioni sono utilizzati per far fronte alle spese di gestione dell’Oasi. Con il vostro ingresso, quindi, contribuite a salvare, migliorare e tutelare un tassello importante del patrimonio italiano.
Come arrivarci. Dalla Stazione ferroviaria col bus del C.P.T.C., in auto dal casello autostradale di Caserta Nord, dal Viale Carlo III o da altri ingressi in città. Seguire la segnaletica Oasi WWF, direzione S. Leucio ed al quadrivio di Briano imboccare la strada per Castelmorrone. L’accesso all'Oasi è sul lato destro a 900 mt. dal quadrivio.
• Per informazioni. Centro Ambientale WWF Oasi Bosco di S. Silvestro tel. 0823361300 0330796840, oppure Sez. WWF di Caserta, tel. 0823441367, WWF Italia, via Garigliano 57, 00198 Roma tel 06844971
Le strutture. Il Centro Recupero Animali Selvatici (C.R.A.S.) accoglie gli animali selvatici, feriti quasi sempre da armi da fuoco provenienti oltre che dalla provincia di Caserta anche dalle regioni limitrofe.
Gli animali, dopo il primo soccorso, vengono sottoposti, se necessario, ad esame radiografico e ad intervento chirurgico. Trascorso il periodo di degenza vengono riabilitati ed inanellati se uccelli, prima di essere liberati nei loro habitat naturali. Quelli che, per gravi danni subiti, non sono più in grado di essere autosufficienti, rimangono ospiti a vita in alcune voliere del Centro. La rivista Airone lo pone tra i primi otto Centri più qualificati che operano nel nostro Paese. |